Sapevi che è possibile aumentare il rendimento degli alunni e diminuire le assenze?

Sapevi che è possibile aumentare il rendimento degli alunni e diminuire le assenze? Attraverso l'inserimento di piante mangia smog.

Vivere meglio, stare tutti meglio, a volte è molto più semplice di quanto sembra, anche in ambienti complicati, come la scuola.
Le piante a scuola aiutano gli alunni e gli insegnanti a concentrarsi, ripuliscono l’aria e riducono il mal di testa e il mal di gola.

I vantaggi di una scelta del genere sono davvero una catena, per gli alunni, gli insegnanti e in generale la scuola. Utilizzare le piante nelle aule e nei corridoi di una scuola significa rendere gli ambienti di studio più salubri.

Oltre ad essere utilizzate come materiale didattico e come complemento d’arredo per abbellire aule e corridoi, le piante hanno un effetto rilassante sulle persone e possono aiutare a regolare la qualità dell’aria e il microclima interno all’aula.

Vivere in un ambiente chiuso tante ore, porta ad un aumento di concentrazione di anidride carbonica e di altre sostanze volatili inquinanti, con conseguente sonnolenza, calo di concentrazione e di rendimento, ma anche ad un aumento dei mal di testa e delle irritazioni respiratorie, in quanto spesso anche i batteri e i virus trovano ambiente favorevole alla prolificazione.

Ogni volta che inspiriamo assorbiamo ossigeno dall’aria e quando espiriamo espelliamo sostanze di scarto tra cui anidride carbonica.

La qualità dell’aria in un’aula viene valutata misurando la concentrazione di anidride carbonica presente. Alcuni studi hanno dimostrato che è buona o ottima all’inizio delle lezioni del mattino e peggiora di ora in ora fino a che durante le ultime ore di lezione, la qualità dell’aria diventa talmente scarsa da poter essere valutata come insufficiente dal punto di vista igienico.

Le tante ricerche scientifiche a livello internazionale hanno mostrato con chiarezza come i

tanti inquinanti chimici presenti negli ambienti chiusi e i valori non confortevoli di temperatura

e umidità peggiorino la qualità dell’aria e del microclima e portino a un aumento delle malattie respiratorie, dei mal di testa, delle allergie e alla facile prolificazione e diffusione di batteri e virus.

In un edificio scolastico dove convivono per tante ore tante persone, questo è ancora più evidente, e all’aumento dei sintomi respiratori si aggiungono la sonnolenza e il calo di concentrazione e di rendimento.

Vivere in un ambiente scolastico confortevole è un diritto fondamentale degli studenti e del personale che vi lavora, stabilito dalla carta dei servizi scolastici DPCM 7/6/95, perché in un

ambiente sano si vive, si apprende e si lavora meglio.

Norvegia: l’esperimento è stato portato avanti da un preside norvegese (poi seguito da altri colleghi) che ha voluto riempire le aule della sua scuola di piante ed alberi.

Risultato: gli studenti di quelle aule hanno avuto voti superiori del 30% rispetto agli altri, e sono scomparsi i fenomeni di bullismo. Ma non solo, grazie alle piante questi ragazzi hanno ridotto le assenze per malattie del 45% e hanno iniziato a guardare la natura come ad un compagno di vita.

La storia della scuola norvegese con le aule verdi è uno degli esempi che il biologo italiano Stefano Mancuso ha messo sul tavolo per il suo progetto uno studio in verde. Un piano semplice: riempire le scuole, università e uffici pubblici di piante perché miglioreranno i risultati di chi li vive; cambiando la qualità dell’aria. In questi luoghi trascorriamo l’80% del nostro tempo, subendo gli effetti dell’inquinamento indoor.

  • Locali più salubri, piante mangia smog
  • Diminuire la concentrazione di anidride carbonica
  • Le piante sono filtri naturali per pulire l’aria
  • Effetto rilassante (studio ENEA) più concentrazione
  • Mal di testa diminuiti del 47% (aule verdi Norvegia)
  • Mal di gola diminuiti del 37% (aule verdi Norvegia)
  • Meno assenteismo (aule verdi Norvegia) Ministero dell’Ambiente
  • Meno sintomi e meno rischi per il raffreddore
  • Riduzione di patologie respiratorie, asmatiche e allergie – Ministero dell’Ambiente
  • Migliorare la concentrazione degli alunni e insegnanti – Ministero dell’Ambiente
  • Migliorare le performance scolastica e la produttività degli alunni -Ministero dell’Ambiente
  • Migliorare la socializzazione e l’insediamento di bambini asmatici e allergici

Spesso nemici invisibili, come sostanze nocive e pericolose, si disperdono nell’aria tramite l’uso di prodotti e oggetti di uso comune Esiste un modo “green” per contrastarle? Certamente.

Si tratta delle piante che purificano l’aria, scelte addirittura dalla NASA per la loro efficacia.

Alla fine degli anni ’80 la NASA si è trovata a dover elaborare un sistema in grado di disintossicare l’aria delle stazioni spaziali. Lanciò, così, uno studio volto a trovare le migliori piante che potessero filtrare l’aria, migliorandola. A conclusione dello studio, è emerso che alcune piante da interno svolgono lodevolmente questa funzione.

Com’è noto, le piante attraverso la fotosintesi clorofilliana sono in grado di assorbire l’anidride carbonica, rilasciando ossigeno. Alcune piante “speciali” riescono persino a neutralizzare sostanze organiche volatili VOC, grazie ad enzimi detti metilotrofi. Le specie particolarmente adatte a questo compito sono quelle tropicali, sempreverdi e dotate di ampia superficie fogliare.

Il problema del disinquinamento degli ambienti indoor inizia a farsi sentire già alla fine negli anni 70, quando iniziano i primi segni della crisi energetica e quando si comincia a progettare e costruire edifici per massimizzare l’efficienza energetica.

Isolamento termico e conseguente ridotto ricambio d’aria fresca sono le principali cause dei

problemi lamentate dai lavoratori che hanno utilizzato i nuovi edifici: prurito agli occhi, eruzioni cutanee, sonnolenza, problemi respiratori, mal di testa.

È stato stabilito che la chiusura ermetica degli edifici ha contribuito in modo significativo ai

problemi di salute a cui si sono aggiunti i materiali da costruzione, le apparecchiature per ufficio/scuola e gli arredi; tutti portatori di agenti inquinanti.

Gli studi scientifici che confermano le altissime potenzialità delle piante in questo senso sono tantissimi e sono tutti concordi: le piante fungono da veri impianti di depurazione naturale ed agiscono in maniera efficace contro alcuni agenti inquinanti presenti negli ambienti chiusi; le piante hanno la capacità di assorbire dal 50 al 90% delle sostanze inquinanti nell’aria. La scarsa qualità dell’aria negli ambienti chiusi non è da sottovalutare, è collegata a svariati problemi di salute in particolare nei bambini e ragazzi.